lunedì, maggio 05, 2008

Rocket From The Tombs - Rocket Redux

Rocket From The Tombs
Rocket Redux (Glitter House - 2002)


Con l'arrivo della primavera mi escono dall'armadio dischi un po' più leggerini.

Rocket From The Tombs mi frulla per le orecchie da almeno una settimana, ma non è certo una novità, anzi è proprio un disco della serie "piacevoli riscoperte". Ma chi sono i Rocket From The Tombs?

I Rocket From The Tombs (che non centrano nulla con i Rocket From The Crypts), sono una meteora del proto-punk statunitense anni '70.
Questo gruppetto dell'Ohio visse per poco meno di un'anno, sciogliendosi prima del '75. In questo breve lasso i Rocket calcarono qualche decina di palchi, mettendo in fila poche registrazioni radiofoniche. Allora perchè sono oggetto di culto e di una vera e propria venerazione da parte degli indie-rockers?

I Rocket From The Tombs, in realtà, sottendono significati storico/culturali (parole grosse ma mi riferisco pur sempre all'ambito indie) molto più vasti dei valori espressi in sè per sè dalle bobine incise dal gruppo.

Lo scioglimento del gruppo infatti diede vita ai Dead Boys e soprattutto ai leggendari Pere Ubu di David Thomas.

Il gruppo fu un idea di Peter Laughner e David Thomas, gli stessi che alla fine del progetto si trovarono a fondare i Pere Ubu. Il loro sound era fortmente influenzato da Mc5 e dai Velvet di Lou Reed, uno degli eroi musicali di David Thomas.

Il forte ego musicale di David Thomas qui è meno pronunciato, perfettamente miscelato con le altre personalità eccentriche che fecero del gruppo una macchina da palcoscenico.

Il sound dei Rocket era in linea con le sonorità che di lì a poco avrebbero conquistato l'america: Television, Sonic Youth, Yo la Tengo, Dinosaur Jr. e Dead Moon.

Ritmi veloci e batteria maltrattata alla Yo La Tengo, chitarre imbizzarrite alla Television e una voce rettilofila(!?!) alla Iggy sono gli elemnti di questa miscela abrasiva sputata sui "solchi" del cd.

Alla fine del 2003 ci fu una reunion dei Rocket, all'UCLA festival di Los Angeles, il gruppo venne accompagnato sul palco da Richard Lloyd dei Television. La session fu tanto credibile da richiedere la registrazione in studio di quella splendida performance, da lì nacque Rocket Redux.

Da antologia Life Stinks e Thirty Seconds Over Tokyo entrambe destinate, poi, a divenire dei classici nel repertorio dei Pere Ubu. La prima la trovate in ascolto qui sotto, la seconda è un bonus per gli iscritti alla newsletter o al feed.

P/s
Alcuni di voi mi hanno già chiesto spiegazioni, perciò eccole qui: ebbene sì, ho aperto un'account sull'odiato My Space! Come molti di voi sapranno mi occupo di Web Merketing per lavoro, non potevo perciò, aimè, ignorare oltre il fenomeno My Space.
A proposito, se volete (dovete!) potete aggiungermi fra gli amici, ecco i miei profili su: My Space, Last Fm e Linked In (sono iscritto ad altri social, ma questi sono quelli che utilizzo di più).

Similar Artist: Yo La Tengo, Dead Moon, Neil Young, Television
Rating:


Mp3:
Life Stinks

2 commenti:

Filipa ha detto...

ascoltate questo http://www.myspace.com/officialsunnydaysetsfire

qualche di loro sono italiani, stanno a londra.
xx

Francesco ha detto...

Ciao Miss, abbiamo cominciato tutti con il social spamming, ma un saluto ce lo potevi fare prima del mega spottone!!! :)

Ciao ciao