Death cab For Cutie
Narrow Stairs (Atlantic - 2008)
Con Plans il mondo aveva accolto i Death Cab For Cutie come la novità, in realtà Gibbard & Co. in cuor loro sapevano di aver già passato il valico della perfezione con Transatlanticism.
Transatlanticism con le 225.000 e passa copie vendute, decisamente un buon numero per il mercato indie, rimane il disco più acclamato dei DCFC.
Grazie ad alcun pezzi del disco ripresi dalle ost di Due Single a Nozze e della celebre serie The O.C. i Death Cab For Cutie arrivarono alla fama. Il successo di Plans, il contratto con la Atlantics e il Grammy Award per il miglior disco alternativo del 2005, sono delle conseguenze di questa repentina ascesa.
Narrow Stairs (Atlantic, 2008) supera con piglio baldanzoso la disgraziata possibilità di inciampare e ruzzolare nella banalità. I Death Cab For Cuite, con questo disco pieno di sorprese, si reimposessano del ruolo di eredi dei grandi gruppi indie pop degli anni '80.
Il disco si apre con I Will Possess Your Heart, un raffinato intreccio di melodie prog-sadcore su emotività post rock, con una jam quasi completamente strumentale che arriva a toccare i 9 minuti e, qui non vorrei dire eresie, ma ci risento pure i Wilco di Yankee Foxtrot Hotel.
Il livello del disco rimane sempre alto grazie ad episodi fortunati quali You Can Do Better Than Me, così vicina alle melodie perfetct-pop di Transatlanticism; Cath, una classica college rock ballad da girare alla festa di fine anno e Talking Bird che tocca addirittura gli impegnativi confini fra il wall of sound e il noise.
Narrow Stairs è per quanto possibile ancora più Gibbard-centrico, le liriche profondamente introspettive si ripercuotono su un sound più ruvido di Plans e più blues.
Se credete ancora che Pop sia una parolaccia dovreste concederli (ancora) una canches. Ne vale la pena.
Similar Artist: The Postal Service, Guided By Voices, Electric President, Pedro The Lion
Rating:
Mp3:
Cath...
venerdì, maggio 30, 2008
Daeth Cab For Cutie - Narrow Stairs
Etichette: atlantic, indie pop, indietronica, usa indiePubblicato da Francesco alle 08:30
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22 commenti:
ciao fran! mi ha fregato..eheh, stavo per mettere anche io un post sui death cab, ma tu sei stato più scaltro :D
concordo in toto, bel disco, da ascoltare un paio di volte prima che entri sottopelle, ma poi vola...e anzi, mi sembra molto più aggressivo e materiale della roba precedente...
salùt,
joses :)
Ehehehe, joses, ci dev'essere una talpa in casa tua... che sia Fanny ?!?!?
E' un bel disco, sono contento perchè è un gruppetto valido, mi sarebbe dispiaciuto "perderli" dopo l'onda di notorietà che li ha investiti. Non parlo certo di cose fuori dal comune, son cose che succedono i Phantom Planet ci sono rimasti per qualcosa del genere :)
Ciao ciao
Temo temo temo che se parli di confini tra wall of sound e noise per un brano come Talking Bird tu abbia commentato il fake
Sei uno dei tanti!!!
Occazzo, c'è in giro il fake di Taking Bird? O proprio di tutto il disco?
Possibile, Taking Bird mi sembrav un po' sopra le righe...
'Hanks
C'è un fake dell'album tutto, compresi i titoli delle canzoni, per questo il disco l'ho ordinato via internet, non avrei voluto parlare di qualcosa che non sono loro.
mmmm, sto cercando di capire quali canzoni della mia versione del disco sono fake, incrociando il contenuto del mio creative con gli ascolti in streaming da risorse ufficiali.
Per ora posso dire che la versione che ho io di Taking Bird è sicuramente un fake. Le altre canzoni menzionate nel post sono esatte lo stesso vale per gli ascolti che propongo (a fine post e agli iiscritti alla newsletter).
Ho ancora qualche dubbio da dissipare. Comunque anche io ho ordinato il disco, dovrò evidentemente sovrascrivere le tracce che ho caricato sul lettore.
Graize per la segnalazione. :)
Guarda se vai su my space e cerchi una band tedesca che si chiama Velveteen, ti renderai conto che fake e' proprio tutto, tranne naturalmente I will possess your heart. Si' sembrano proprio i DCFC, ma non sono loro. MTV ne parlo' ancora 20 giorni fa. Pero' anche questi Velveteen non sono male.
Già già, ottima segnalazione, anche se da un controllo ho incrociato mi rendo conto di avere parte del disco originale e un po' di fake.
La somiglianza è davvero notevole, resta la convinzione sulla bontà delle tracce originali.
Appena ho un quadro più chiaro faccio un update del post, qualora ci fossero dei riferimenti nella recensione a canzoni non attribuibili ai DCFC. Per ora mi sembra che la sola Taking Bird sia Fakkata nel mio lettore.
Ciao ciao
Non preoccuparti, pensa che su Rumore hanno recensito il fake e lo hanno messo disco del mese!
Ho il disco originale, la cath che metti in download non è quella giusta, la canzone è completamente diversa e non ha il pianoforte.
Mi sa poi che n devi rifarla del tutto la recensione, il disco si apre con un altro brano non con il singolo che menzioni tu. Comunque poco male, come ho scritto prima c'è una rivista che lo ha messo disco del mese.
A rimini è possibile trovare questo cd?
Ciao, credo proprio che tu possa ordinarlo in via marecchiese, al disco volante, chiedi della Bea. Il disco volante è difianco alla gelateria dei gemelli gelatieri.
@Sachiel, il fatto che rumore abbia segnalato il fake come disco del mese mi rincuora (parzialmente).
Ciao ciao
Salve, guardando il suo blog ho pensato che potesse meritare una breve intervista per poterlo includere tra le recensioni del nuovissimo blog.guidaconsumatore.com.
Che ne pensa?
Se interessato, può scrivermi a r_milione@yahoo.it.
Grazie
Davvero Rumore ha recensito la versione fake?!?
Ascoltati entrambi. In effetti...
Mi aspetto una recensione comparativa a sto punto...
Chi la fa?
Io posso dire di avere un ibrido.
Ciao ciao
grande cantonata di rumore. meglio risparmiare soldi e affidarsi alla rete per l'informazione musiacale. e pensare che sedicenti direttori di riviste musicali sparano fuoco e fiamme contro la rete accusandola di scarsa professionalità.
mbeh scusa anche in rete si recensiscono i fake, anzi la probabilità che ciò capiti è maggiore, visto che i cosiddetti indie-blogger scaricano i dischi due mesi prima dell'uscita, (non dite di no, non si spiegherebbe la bella figura del padrone di casa qui e anche di altra gente molto letta). Io mi fido solo di me stesso, anche perchè a distinguere il suono di un disco autoprodotto di una sconosciuta band esordiente tedesca dal sesto disco di una band su Atlantic con un budget multimilionario, grazie a dio ancora ci riesco, e senza scrivere sui blog.
Ciao Rob, fai bene a fidarti solo di te stesso, del resto giornali e blog fanno la corsa "chi recensisce prima cosa". Io credo che il 70% dei dischi di cui si legge su web e su carta sia prescindibile.
Per quanto riguarda la questione fake, stai parlando con uno dei pochi blogger che ancora compra dischi (e tanti). Sfiga vuole che l'unico che mi è venuto in mente di scaricare prima, l'abbia scambiato per un fake.
Per il resto: cosa ti spinge a venir su un blog e dire che ti fidi solo di te stesso?
E soprattutto: come ti sembra questo disco?
Sul fatto che riviste pseudo-professionali e blog facciano la corsa a chi piazzi per primo una recensione nuovo disco della band famosa, o la sedicente scoperta della next-big-thing che suona sempre la stessa roba, è evidente, e altamente evitabile, come dici giustamente tu. Sono sicuro che tu compri ancora dischi, come del resto il sottoscritto. Del resto si parla praticamente solo di dischi di qualità su questo blog e pochissima fuffa. Perchè mi prendo la briga di scrivere tutto questo quando poi mi fido solo di me stesso? Non lo so, però l'episodio fake su rumore mi ha colpito molto, ed è sintomatico secondo me della piega che sta prendendo il giornalismo specializzato, oltre che la diffusione musicale in toto, e mi andava di dire la mia su un blog che sono solito leggere (e anche apprezzare criticamente, apparentemente diversa dalle migliaia di blog ripiene di egotismo tenute dalle comari di quella conventicola autoreferenziale che si chiama indie italiano) e che aveva iniziato la discussione.
Per finire, il disco dei DCFC è assolutamente deludente, povero di idee e piatto. Quello che manca sono soprattutto le canzoni. L'unica novità è un signolo che dura 8 minuti (!), ma è un pezzo che sarebbe stato una b-side su qualunque altro disco precedente, come la maggior parte dei brani di Narrow Stairs. E anche l'artwork è brutto, ma tanto cosa conta più ormai l'artwork?
La tua mi pare un'analisi molto arguta e del disco e dalla scena indie itliana.
Le riviste in particolare mi hanno deluso parecchio. Io apprezzo il citize journalism, ma non sopportere che blogger scrivessero su repubblica o sul corriere (per dirne due). Come posso sopportare che i critici di blow up o di rumore (per dirne due) vengano assoldati fra i bloggers (non tutti), con qualche ombra sul fatto che potrebbe (anche) essere una decisione economica?
I bloggers ai blog e i critici alla carta!
Per quello che riguarda questo spazio, sono contento che tu sia uno dei pochi ad apprezzarlo. Come avrai capito io ho abbandonato la frenesia. Ho poco tempo per ascoltare musica (e dico Ascoltare), non posso permettermi giri a vuoto (uso apposta questa parola) su Myspace o di ricevere dischi per posta o *.zip nella mail box. Per me scegliere bene è una questione di sopravvivenza musicale, penso per te sia cosa analoga, sbaglio?
Ciao ciao
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