lunedì, gennaio 03, 2005

The Fiery Furnaces - EP

Fiery Furnaces
EP (Rough Trade - 2005)

Ne avevo il sospetto, ma questo EP me ne ha dato la definitiva conferma. I Fiery Furnaces da qualche mese hanno un nuovo studio di registrazione, si trova all’interno di un generatore di Van Der Graff. Sì sì, avete capito bene, quella sfera di vetro che se la tocchi partono fulmini e ti si elettrizzano i capelli. I due fratelli Friedberger devono aver posto un mixer dentro il generatore, ed evidentemente è lì dentro che i due hanno registrato gli ultimi capolavori.

Lui chitarra alla mano, lei seduta al piano, entrambi spiritati con i capelli dritti, a darci dentro di brutto. Sembra che non dipenda nemmeno da loro, ma tutto quello che di musicale, esce ultimamente dalle loro menti si ritrova inevitabilmente vibrante di elettricità.

Così avviene che, se i due si mettono in testa di abbandonare le oblique e anomale traiettorie dell’ultimo Blueberry Boat, e di voler tornare allo pseudo garage degli inizi, questo non è che gli riesca completamente nel nuovo studio. Immaginate le melodie originali e pulite dell’ esordio Gallowsbird's Bark, brani altrettanto originali e con la stessa struttura melodica sono contenuti in questo nuovo (Gennaio 2005) e generoso ( 10 tracce per quaranta minuti di musica è quasi un album ) EP. Fatele passare attraverso un generatore elettrostatico ed otterrete il senso di questo disco.

Le bobine sfuggono dal controllo di Elanor e Matthew, il loro garage è completamente impazzito, deciso a festeggiare la definitiva vittoria dell’elettronica. Se avete amato gli intrecci melodici del loro esordio o le cacofonie bizzarre del loro recente secondo album, EP vi commuoverà addirittura.

Tra i dieci pezzi, tutti registrati sotto il marchio Rough Trade, quelli su cui il duo non ha messo mano di recente vengono dai secondi lati dei loro singoli. Ennesima garanzia questa, poiché è noto tra i fans del gruppo che la genialità malata dei Fiery Furnaces si esprime a briglie sciolte proprio nelle B-Side.

Tra i 10 brani che per bellezza meriterebbero la promozione e la dignità di un album vero e proprio, spiccano: Single Again, Here Comes The Sun, Tropical-Iceland e Cousin Chris. In particolare ascoltando quest’ultima, sembra di sentire dei Pavement dislessici che interpretano una cover di Elvis accompagnati dai fiati ubriachi della banda del paese. Unici per come riescono a mixare la verve cantautorale di Badly Drawn Boy e certa psichedelica elettronica tipica degli ultimi Flaming Lips.

Album di una bellezza sconcertante come pure spiazzante è la pochezza della veste grafica. Se la coesione concettuale di un disco vero, prevaricasse la frammentazione tipica delle raccolte, sarebbe capolavoro.

Similar Artist: The Who, The Velvet Underground, The Withe Stripes
Rating:


Mp3:
Evergreen

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