martedì, febbraio 15, 2005

Damon & Naomi- The Earth Is Blue

Damon & Naomi
The Earth Is Blue (20|20|20 - 2005)

Damon & Naomi mancano dai negozi (con materiale inedito) da cinque anni, la mia corsa al negozio di fiducia si definisce a dir poco frenetica.

Costituendo i due terzi di Galaxy 500, il trio che infiammò di qualità l’indie americano nella prima metà dei novanta, il loro marchio è già di per se una garanzia. Se ci aggiungiamo l’ennesima partecipazione di Kurihara che possiamo ormai definire il terzo “Damon & Naomi” aggiunto, il piatto si fa più che prelibato. Il chitarrista, ufficialmente membro degli psichedelici giapponesi Ghost, e collaboratore dei Boris, fu già con loro nell’acustico (e dagli arcaici sapori orientali) With Ghost e nel tour del 2002 da cui uscì il live Song To The Siren.

Inciso per la neonata casa discografica di Damon Krukowski e Naomi Yang, 20|20|20, The Earth Is Blue porta in calce una data di nascita recentissima, essendo sugli scaffali solo da due settimane. Il disco stilisticamente è ascrivibile alla collana “Dischi da salotto con tazza di caffè in mano”. In tal senso più che mai profetiche sono le foto del booklet, raffiguranti il multietnico trio, armato di strumenti, su sofà di sorrisi e di tranquillità a tinte blu.

Dal punto di vista musicale la qualità è quella cui siamo abituati, i due non smentiscono le aspettative. Tanto meno deludono le sferzate elettriche, di coda ad ogni episodio, del “Jimmy Page” nipponico. Gli ingredienti sono i soliti: pregiato folk, acusticità, voci dolcissime e assoli chitarristici psichedelici. Il cambio di registro viene semmai da tracciati melodici, più banalotti e meno geniali rispetto ad esempio al riuscitissimo With Ghost. Di contro, a sopperire a tale mancanza, un valido apparato di fiati e violini, e a tratti un “wall of sound” Spectoriano, per altro già preannunciato da un etichetta in copertina.

Tuttavia in alcuni episodi tromba e sax concedo ammiccamenti eccessivi, escursioni melense e un pochino scontate. A far da contrappeso a questa comunque leggera defaiances, un salto di qualità dal punto di vista della scrittura. Testi più articolati e poeticamente complessi risultano una novità rispetto a minimali versi dei lavori precedenti.

Disco che compie un discutibile passo verso il Pop e che quindi aprirà un dibattito far gli appassionati. Anche se non mancano certo chicche preziose per gli affezionati, su tutte: A Second Life in pieno Damon and Naomi old style; House Of Glass chiusa da un Kurihara efficacissimo e The Heart Is Blue. Rimarchevoli inoltre la dolcissima cover While My Guitar Gently Weeps del compianto George Harrison e la Araça Azul di Veloso.

Insomma, disco buono, ma per un passo avanti un altro e mezzo all’indietro.

Similar Artist: Ghost, Yo La Tengo, Galaxy 500
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Mp3:
Beautiful close double

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