mercoledì, ottobre 31, 2007

I negozi di dischi, luoghi "sacri" in via d'estinzione

(Dal film Altà Fedeltà, tratto dall'omonimo libro di Hornby del 1995)

Come abbiamo visto in uno degli scorsi post, il calo delle vendite dei CD, non coincide con una perdita di interesse nei confronti della musica, tutt'altro. Tuttavia la disaffezione nei confronti del CD ha portato gravi conseguenze economiche per l'intero settore, il CD infatti ricopre il 60% di tutto il fatturato musicale.

Il calo di vendite, ha avuto ripercussioni soprattutto sui negozi di dischi (a Rimini almeno in 4 hanno chiuso in 10 anni). Una delle cause contingenti della crisi dei negozietti, è stata l'adozione da parte dei grandi centri commerciali di una piccola giacenza di CD. Come avrete notato spesso i cosidetti shopping center, che negli ultimi 10 anni sono cresciuti un po' ovunque, hanno una sezione dedicata alla musica. Il loro catalogo non è certo dei più forniti, ma si fanno notare per ben altri motivi: il prezzo. I prezzi dei CD, nei centri commerciali, sono molto più bassi della norma, generalmente si aggirano fra i 14,99 e i 16,99 €.

Com'è possibile che possano permettersi certe prezzature?

Semplicissimo, quei cd sono venduti sotto costo. I centri commerciali utilizzano i cd a prezzi da rimessa, semplicemente per attirare una fetta di clienti in più. Alcuni dati ufficiali (relativi alle grandi catene americane) ci dicono che la vendita di CD, all'interno di un centro commerciale, incide di 2 punti percentuali, ma più spsso di un 1%, sul fatturato dell'intero shopping center.

E' facile capire come un centro commerciale possa permettersi di eliminare il reparto CD, senza subire troppi danni economici, anche dall'oggi al domani. I più attenti avranno certamente notato che con il passare dei mesi aumentano le corsie di DVD e diminuiscono quelle dei CD. Eppure queste vendite, risorie per lo shopping center, sono boccate d'ossigeno per tutta l'industria musicale.

La situazione è paradossale, perchè i grandi centri che hanno portato, più o meno direttamente, alla chiusura dei piccoli negozi, sono responsabili del grosso del fatturato della vendita di CD. Queste cifre sono vitali per l'economia musicale ma risibili per il centro, che potrebbe privarsene oggi stesso senza conseguenze economiche.

Morale: l'indistria musicale (per ciò che riguarda i CD) è tenuta per la gola dai centri commerciali. Mentre i piccoli negozi, quelli di fiducia, con i commessi esperti e cazzuti, sono costretti a chiudere perchè non possono competere con quei prezzi.

Non voglio sembrare il solito sentimentale, ma io mi rifiuto di comprare CD nei centri commerciali, preferisco di gran lunga il mio negozietto di fiducia e i consigli di Dragan (la risposta slava a Nick Hornby).

"...Mi piacerebbe continuare a scoprire cose nuove. Ma questo non può accadere in posti quotati in borsa. Quindi siete pregati di servirvi da Wood o da un negozio equivalente vicino a voi, o ve ne pentirete." (31 Canzoni, Nick Hornby - 2003)
E voi avete un negozio di fiducia? Quale? E' il momento di fargli un po' di pubblicità!

13 commenti:

Anonimo ha detto...

cavolo, fran, questo tuo intervento mi fa pensare al mio negozietto che ha mestamente chiuso i battenti un paio d'anni fa..insomma, entrare lì dentro era un rito, aspettare 2-3 mesi un disco richiesto, le chiacchiere con i gestori, montagne di dischi comprate solo perchè 'fidati, che sono una bomba' anche se poi era roba al limite del metal, girare tra gli scaffali, spulciare, le storie rock'n'roll al limite delle possibilità...ecco, un piccolo rifugio..entravi solo perchè c'erano i dischi e basta.. poi una mattina scendo e trovo la saracinesca abbassata: la fine di tutto...saranno quisquiglie, ma quello non fu un bel giorno...bye

Francesco ha detto...

Ciao Joses, no no, non sono quisquiglie! Sono convinto che siamo in tanti in questa situazione, del resto negozi di musica "alla Altà Fedeltà" hanno segnato per sempre la nostra cultura musicale.

Quanti pomeriggi a discutere se dei Belle & Sebastian fosse meglio "If You're Felling Sinister" o "The Boy Withe The Arab Strap".

Son stati bei momenti.

P/s
Per la cronaca, per me è meglio "If You're Felling Sinister" ; )

Anonimo ha detto...

è appena entrato uno in negozio, prende l'ultimo di robert wyatt e mi chiede quanto costa, 20 euro, lo ripone sull'espositore neanche fosse appestato. questo per dire che principalmente, per me, anzi io, al posto suo, se al disco di wyatt ci tengo mica mi pongo il problema del costo, sono appassionato di musica, quindi lo compero. sono anni che ho a che fare con gente che disquisisce sul costo del cd però si fuma euri su euri in sigarette, ok ognuno è libero di fare ciò che vuole però...questo per dire, ancora, che se una colpa si può fare al cliente medio italico è la mancanza di cultura, e non solo musicale, insomma è inutile che ci lamentiamo se c'è gente che si ostina ad acquistare i dischi di renatozero!

prendilo così, 'sto commento, non è uno sfogo eh? è che mi è venuto così...

Francesco ha detto...

Lo prendo lo prendo sto commento. Io il tuo lavoro avrei sempro voluto farlo! Non ha caso ti ho segnalato il post appena pubblicato, per me la parola di chi ha un negozio di dischi, ha un certo valore. Purtroppo aprire un negozio di dischi oggi è molto più rischioso di 20'anni fà.

Concordo in pieno per la mancanza di cultura degli ascoltatori.

Quand'è uscito il disco di Wyatt, un paio di settimane fa mi pare, io l'ho comprato e basta : )))

Se abitassimo nella stessa città sarei uno dei tuoi migliori clienti! ; )

Anonimo ha detto...

come dimenticarsi di te :)

quanto al tuo post devo dire che da anni vado sempre nello stesso negozio di cd, dove passo molto te po ad ascoltare cd e parlare con la titolare che ama molto la musica

questo angolo credo che chiuderà a breve, purtroppo credo che sarà difficile evitarne la fine

sempre meno gente compra cd

e sarà sempre di meno ...

ciao

Francesco ha detto...

"come dimenticarsi di te :) "
Ehehehehe, se il solito esagerato!

Non vorrei fare l'uccello del malaugurio, ma credo che la tua sia un'ipotesi, aimè, plausibile.

Spero comunque che i migliori, quelli che magari hanno un catalogo molto molto nicchiato, possano sopravvivere. Magari ricominciando a vendere vinile ed altra oggettistica "cult". Forse quest'ultima esula dal discorsco musica, ma il merchandising, oggi, non è da sottovalutare, soprattutto per chi di musica deve campare.

Ciao ciao

P/s
Dopo tanto tempo ho ritrovato il tuo blog, e l'ho subito messo fra i preferiti. Kosmo la senti più?

Anonimo ha detto...

che sia finita l'era del "championship vinyl"? nella mia città i negozi di dischi (che non vendano solo elisa e tiziano ferro) sono due. uno è sicuramente del protagonista di "tono metallico standard" (sgarbato, annoiato e supponente) l'altro di un mio amico (http://multikultirc.blogspot.com) che vende anche altre cose. io i dischi li compro da lui, non certo per un discorso di "convenienza" economica, ma per il valore aggiunto della chiacchierata e cose così.

(nel mio blogho messo un link all'EP ;) che bravo eh)

Francesco ha detto...

Ciao, avevo visto il banner sul tuo blog, grazie, non solo da parte mia. Spero ti siano piaciuti i pezzi, io ho un debole per Zu, Le Man Avec Les Lunettes e Umpty Dumpty : )

Come dici tu, giustamente, la chiacchierata è un vero e proprio valore aggiunto. In alcuni negozi, e se siete qui, sapete di quali negozi parlo, si respira un mood che tra i post di un blog, di myspace o su emule, difficilmente si respira.

Ciao ciao

Anonimo ha detto...

il mio primo post qui da voi indie (e non voialtri).
il contributo al fallimento della vendita di cd è a mio parere attribuibile al fatto che il "disco" è diventato col passare degli anni un prodotto, determinando così la vendita massiccia di musica solo nei casi di alta commercializzazione.
voglio dire, è chiaro che i cd che vendono di più sono quelli più pubblicizzati o cmq quelli più accessibili a chi non si interessa di musica per passione vera (certamente vende più eros ramazzotti che sigur ros); questo significa che chi deve comprarsi il famoso disco di ramazzotti non ha mica bisogno di perdere un'ora in un negozietto chiedendosi se questa o quell'altra uscita sia "buona"!!!va in un centro commerciale e dopo aver comprato altre cazzate, se gli va, si va a prendere pure il cd di ramazzotti!
e poi, non dimentichiamolo, il prezzo del cd che è assurdo!
è normale che poi si preferisce fare abuso di download...ma perchè io non posso essere messo nelle condizioni di ascoltare la musica che voglio??
sono stato a NY con degli amici e puntalmente mi abbandonavano nei negozi di dischi che incontravo per le strade perchè per me comprare un cd a 8,9,10 dollari era un sogno e non riuscivo a non perdere tempo tra gli scaffali, la polvere e le copertine...
certo, se il cd costasse di meno, a tutti noi verrebbe di investire ancora di più di quello che spendiamo ora...semplicemente perchè potremmo avere più musica!

Francesco ha detto...

Ciao Luca, un primo commento davvero denso, con queste premesse spero non sia l'ultimo.

Condivido le tue perplessità, ed aggiungo, sai che per assurdo, i negozi in genere mettono meno ricarichi sui dischi commerciali. Non voglio dire che le responsabilità dei prezzi alti siano dei negozi, assolutamente, i loro ricarichi sono il meno sulla prezzatura finali. Però sulla piccola percentuale che applicano ai dischi, i cd di nicchia subiscono ricarichi maggiori, proprio perchè l'appassionato lo compra comunque.

Ciao e grazie di aver condiviso la tua opinione,

Anonimo ha detto...

Ciao, mi è capitato di leggere il tuo blog, e non sò se mi ha "sollevato" o demoralizzato... Ti spiego, ho 26 anni e una passione indescrivibile per la musica. Io da fanatico compro l'album (al Deejaymix) e finisce che ogni mese spendo 100€ in dischi. Sono impiegato a tempo indeterminato ma il lavoro non mi soddisfa. Pensavo seriamente di licenziarmi e aprire un piccolo negozio di dischi e libri a Santarcangelo..

Il mio rimarrà un sogno?

Ciao

Anonimo ha detto...

Non penso sia solo un discorso di centri commerciali. Io abito in provincia di Pisa e anche qui fra pisa e firenze sono in molti ad aver chiuso. Penso che il danno maggiore sia il download, manca il ricambio generazionale. Ormai i ragazzini hanno perso l'abitudine di comprare i cd, usano solo gli mp3 magari non hanno nemmeno il lettore per i cd. E vedo che si sta andando sempre più in questa direzione...


Acd.

Francesco ha detto...

Bello ricevere un commento su questo posto proprio oggi, che ieri mi son rivisto "Alta Fedeltà".

Non sono per demonizzare troppo il download, la musica in se per se non ha mai attirato tante attenzioni. Sono convinto che ci sia qualcosa nella proposta delle case discografiche, di poco appropriato all'epoca in cui viviamo.

Non so...