Ok, lo scorso post vi siete beccati un'intera compilation di mp3 indie, quindi oggi vi sorbirete le settimanali riflessioni sullo stato di salute dell'industria musicale.
Se qualcuno vi chiedesse come sta la musica, cosa rispondereste?
... vi lascio qualche istante per riflettere ...
Nonostante quello che molti vorrebbero farci credere, e cioè che la musica sta morendo, anche e soprattutto a causa di internet, in realtà, la musica non è mai stata così bene! E vi spiego perchè.
Prima di tutto bisogna distinguere, la musica è una forma d'arte e in quanto tale completamente slegata dal supporto fisico attraverso il quale viene distribuita. Dunque se si vendono pochi cd, non è affatto consequenziale che la musica abbia un calo d'interesse.
La musica come forma d'arte, se la cava alla grande. Ce lo dimostrano 2 banalissime osservazioni che tutti possiamo fare. Mai prima d'ora c'era stato un numero così alto di persone che ascoltano musica. Guardatevi intorno, siamo circondati da persone con le cuffie. Inoltre, mai come oggi c'erano state tante uscite di nuovi gruppi, tanti ragazzi che suonano, tanti iscritti alle scuole di musica.
Stoppo subito tutte le obbiezioni! Non voglio entrare nel merito della qualità. L'osservazione "sì ma la metà dei gruppi che escono oggi fanno schifo e la mia vicina nelle cuffie ha Max Pezzali" è sacrosanta, ma questa è una considerazione quantitativa con finalità markettare. Ragiono col cervello e non con il cuore, per una volta, senza considerare la qualità.
Il 6 Ottobre un articolo su Routers ha reso pubblici dei dati assai positivi, relativi ai primi nove mesi del 2007, che confermano tutto questo interesse attorno alla musica:
- Concerti e merchandising: +4%
- Download legale: +46%
- Suonerie per cellulari: +86%
- Licenze per uso commerciale dei brani (Tv, videogiochi, film...etc): più di 20 milioni di dollari rispetto ai primi nove mesi del 2006
- Vendita di vinili: solo in Inghilterra più del doppio rispetto all'anno passato
- Vendita di iPod: +31%
I cd come fatturato rappresentano il 60% dell'industria musicale e questo ci fa capire perchè i pezzi grossi ci tengano ancora così tanto. Se nel settore includiamo anche i lettori mp3, l'incidenza del cd è ugualmente tanta: il 25%.
Ebbene la vendita di Compact Disc, dal 1° di Gennaio 2007 ad oggi, è in perdita a -18,5%.
Tenere in piedi un'industria che muove ancora tutto quest'interesse, è un dovere. I ricarichi esagerati sui cd, che hanno causato più di internet, una disaffezione verso quel supporto, sono i veri responsabili della chiusura di molti negozi, oltre ad un comprensibile avvicendamento fisiologico.
Non è la musica a star male, ma the times they are a-changin'.
P/s
Ho voluto solo accennare ai negozi di dischi, perchè la loro situazione è molto delicata e meritano un post dedicato.
4 commenti:
Basta vedere le statistiche di vendita apple del terzo trimestre per avere un ideuzza di come vada la vendita di ipod e similia o la vendita online di musica legale .
Chi si lamenta , ovvero la grandi case discografiche e le grandi holding del diritto d' autore , lo fanno perchè non sanno bene come affrontare un cambiamente che richiederebbe grandi investimenti senza certezze , o meglio grandi investimenti e grandi rischi . Le grandi industrie della musica capiscono anche che il loro passo non è più adeguato ad un mondo veloce come quello musicale in internet . In parte capisco queste preoccupazioni , naturalmente non condividendole, perchè nel giro di pochi anni i modelli di sviluppo e marketing che si ritenevano consolidati son divenuti piu che obsoleti e l' ingranaggio si è spanato . Trovare modelli nuovi , molto piu' dinamici e meno lineari non è certo un' impresa facile.
Questo cambiamente è dimostrato dal fatto che il nuovo modello piu' facile da adottare e a portata di mano , ovvero rendere mobile una canzone vendendola come suoneria per i cellulari , è stato subito adottato da tutte le major . Il guadagno che le società ne traggono è sicuramente notevole e, tuttavia molte di queste imprese continuano a fare finta che questo tipo di distribuzione non sia fondamentale per il loro business , piangendo sul "cd versato" e sperando in un ormai impossibile cambiamento di rotta nella consapevolezza sottaciuta che al più presto dovranno adattarsi alle nuove dinamiche multicomunicative se non vorranno soccombere.
Ciao Camillo, non ti sei risparmiato, come al solito ; )
Sì, il discorso della velocità è un'altro aspetto fondamentale di tutta la faccenda, del resto se Pitchfork spara un voto sopra il 9 ad un gruppo autoprodotto, chi vuole aspettare l'uscita in negozio o su iTunes?
Anche secondo me è più facile che le major cambino strategie (aimè per loro), piuttosto che il pubblico cambi abitudini perchè si sente in colpa, perchè "internet is killing music". Siamo alle solite: è più facile trovare un capro espiatorio...
Ciao ciao
scusami ma come al solito ho scritto un post invece di un commento :) ...
Comunque l' immagine che hai linkato all' inizio sarebbe perfetta come tshirt .. sicuramente qualcuno l' avra già fatta ...
Ciao Camillo, apprezzo i commenti lunghi, soprattutto se sono densi come i tuoi.
In effetti le T-Shirt con quel logo esistono già. Si tratta di una campagna anti "pirateria musicale" indetta negli anni '80, quando si tentava di mettere un freno alla duplicazione di cassette.
Come potrai capire c'è sempres stata la tendenza ad additare l'assassino della musica del momento. Ieri l'Home Taping, oggi internet, domani chissà.
Comunque come potrai facilmente immaginare molti presero lo slogan e cominciarono una contro-campagna dissacrante. I Dead Kennedy: "Home taping is killing big business profits. We left this side blank so you can help", o altri slogan come l'"Home Taping è un talento (Skill) nella Musica".
Ciao ciao
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