venerdì, novembre 02, 2007

The Fiery Furnaces - Widow City

Fiery Furnaces
Widow City (Thrill Jockey - 2007)

Dio solo sà quanto amo i Fiery Furnaces (e non mi riferisco all'episodio biblico narrato nel Libro di Daniele, nel Vecchio Testamento). I Fiery Furnaces sono i fratelli Elanor e Matthew Friedberger, nati a Chicago e costituitesi indie rockers a New York, nel 2000.

I Fiery Furnaces hanno un sound particolarmente innovativo, e solo il loro esordio, Gallowsbird's Bark, venne erroneamente inserito nel calderone garage tanto in voga in quel periodo. Da Blueberry Boat in avanti, i loro dischi sono unanimemente riconosciuti un capolavoro dietro l'altro (o quasi).

Widow City, nei negozi da poche settimane, è licenziato dalla Thrill Jockey, un'etichetta d'indubbia classe. Il passaggio a questa dalla Fat Possum Records, persegue una trend che li vuole accasati in una nuova label ad ogni nuovo disco. Hanno pubblicato, nell'ordine, per la Sanctuary, la Rough Trade, la Fat Possum ed ora, appunto, per la Thrill Jockey.

Widow City è sicuramente più nervoso ed irrequieto dei precedenti lavori, in due parole è più rock. Il disco ha le sferzate elettriche di Bitter Tea, le bizzarrie pop-psichedeliche ad intermittenza di Blueberry Boat e l'amore per la chitarra che Matthew ha recentemente palesato nel suo esordio solista Winter Women and Holy Ghost Language School.

I Fiery Furnaces del 2007 mettono da parte i paesaggi fanciulleschi e tirano fuori le unghie. La ritrovata grinta si materializza sulle dita di Matthew, sulle corde della sua chitarra e si riversa sulle candide melodie disegnate dalla voce della sorella. Quest'intermittenza costante, fra melodia ed ossessioni noise-elettroniche, plasma un sound attualmente unico. Widow City ha anche un mood vagamente orientaleggiante, ma all'analisi è più un valore percepito (anche nella copertina) che reale.

In Duplexes Of The Dead Matthew dimostra di non aver nulla da invidiare alle capacità rocker di Jack White. Il pezzo ha una struttura chitarristica compatta e potente, giro di basso catchy e il solito uso ipnotico dei synth. Anche Clear Signal From Cairo ha un discreto impatto sull'ecosistema del disco, bordate alla Flaming Lips e un frustrante gioco di rimandi fra la dolce voce di Elanor e le digrressioni chitarristiche del Matthew furente, scuola, ovviamente, Townshendiana.

Come di consueto tutto il disco ha un'andamento narrativo in cui è percepibile (dove più e dove meno) un filo conduttore. Il gusto novellistico, come nella bellissima The Philadelphia Grand Jury, ha sempre la meglio. Fra gli altri mood degni di nota nel disco, il romanticismo di My Egyptian Grammar e il funky di Navy Nurse.

Con tutto il rispetto, non ho dubbi su chi sia la miglior coppia di indie rockers attualmente in circolo.

Similar Artist: The Who, The Velvet Underground, The Withe Stripes, Captain Beefheart
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Mp3:
Ex-guru

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