giovedì, giugno 21, 2007

Mercury Rev - The Secret Migration

REISSUED REVIEW: Mercury Rev
The Secret Migration (V2 - 2007)

I Mercury Rev nascono alla fine degli anni 80, a Buffalo nello stato di New York. Non sono molti quelli che intravedono del potenziale in quei ragazzini, per lo più dediti a brevi colonne sonore per progetti video.

Il tag iniziale era quello di moda in quegli anni: avant pop; ma a dirla tutta, arrivano su quel treno vagamente in ritardo e quella miscela caotica di suoni è già cosa antica. Ben presto si convertono all'indie pop sponda dreaming, il loro esordio si accoda ai lavori dei My Bloody Valentine e va a braccetto con i Flaming Lips, il resto è sui muri della stazione.

The Secret Migration non coincide esattamente con quanto mi aspettavo. Avendo amato (come molti fra voi) le atmosfere neo-psichedeliche, notturne e talvolta anche minimali di Desert’s Song, forse avrei preferito che da lì si ripartisse. Invece i Nostri, abbandonati da tempo i muri di chitarre di Yerself Is Steam, preferiscono riprendere le fila del discorso da All Is Dream del 2001.

La risultante è la stessa di 3 anni prima: un dreamy pop dai tratti sinfonici, con qualche contaminazione elettrica, lasciando Desert’s Song come parentesi del tutto eccezionale (in tutti i sensi). Il tutto è punzecchiato da un'inedita urgenza isterica e da un dinamismo in apparenza morbido, ma inquieto nell’animo.

Ad aprire le danze del nuovo Mercury Rev, ci pensa il nevrotico singolo Secret For A Song. Un pop veloce e pulito condito da monologhi chitarristici lanciati nello spazio siderale, come fossero corpi inerti fluttuanti. Si avrà la stessa sensazione di leggerezza e di vuoto, ascoltando le chitarre conclusive di Black Forest (Lorelei). Selezionando Vermillion sì ha invece l’impressione di ascoltare un brano di Misery Is A Butterfly mandato a 45 giri, con l’appassionante cavalcata interrotta solo da stridenti intermezzi di chitarre.

Godibilissima In A Funny Way, sviluppa uno svolgimento a metà fra In The Summertime dei Flaming Lips e la canzone che i Beach Boys non hanno mai scritto. Bisogna scomodare ancora il gruppo californiano di Brian Wilson per per spiegare le sonorità della brevissima Moving On.

Da sottolineare ancora una volta l’ efficacia dei testi, sempre azzeccati. Come non emozionarsi ascoltando la strofa finale di In The Wilderness: “ …how can he have been blind, for so long/ And how can the woman I love, be so strong...”.

L'ultimo appunto va, come spesso accade, al produttore, in questo caso Dave Fridmann (già con gli Sparklehorse e con i Flaming Lips, solo per fare un paio di nomi). E' Dave Fridmann il responsabile dei sontuosi arrangiamenti che ascolterete su Secret Migration.

Un disco poco più che sufficiente nel complesso, tuttavia sembra aggiunge qualcosa solo al precedente All Is Dream, e poco o nulla alla loro discografia precedente. In definitiva per conoscere la meta e il percorso artistico dei Mercury Rev dovremo attendere ancora. Ma adesso l’abbiamo capito, le loro Migrazioni rimangono Segrete.


Similar Artist: Sonic Youth, Super Furry Animals, My Bloody Valentine
Rating:


Mp3:
Across yer ocean

4 commenti:

Anonimo ha detto...

urgenza isterica..eh eh..meraviglioso :)

sto disco me lo sono perso..però All is dream mi era piaciuto tantissimo..sognante ma anche malato ed inquieto..non so, ebbi questa impressione..e poi spiders and fly è un capolavoro totale...

bye

Francesco ha detto...

Ciao Joses, devo dirti che se parliamo di easy-listening (quasi chamber pop) anche io apprezzo molto All is Dream, ma Yerself is Steam e Desert's Song sono oggettivamente dischi superiori. Te li consiglio.

Ciao ciao

Anonimo ha detto...

Desert's song ce l'ho: splendido...non lo mettevo assolutamente in dubbio :)

fran, sai che i twilight sad mi stanno stregando?? fantastico disco, direi esaltante, ma aspetto a sbilanciarmi così...iliketrains me lo gusto stasera...gentile omaggio del sachiello ;P

p.s: per colpa di alex mi sto procurando anche gli hope of the states...dove andrò a finire? eh eh...

bye bye

Francesco ha detto...

Sono contento che piacciano i Twilight Sad, anche se io preferisco gli iLiKETRAiNS (quanto cazzo è difficile scriverlo?!?!?!). Poi stasera mi dirai.

Ma gli Hope of the States devo ascoltarli allora ?!?!