giovedì, maggio 31, 2007

Wilco - Sky Blue Sky

INDIE ALBUM: Wilco
Sky Blu Sky (Nonesuch - 2007)

23:58, sono da poco tornato dal Search Engine Strategies 2007 di Milano (convegno sulle strategie di marketing per i Motori di Ricerca). Nonostante la stanchezza, non rinuncio a spendere due parole su quella che è stata la colonna sonora delle 2 notti in Hotel: Sky Blu Sky dei Wilco. Precedo ogni obiezione: sì, è un disco tutt'altro che adatto ad una città fagocita-tempo come Milano!

La prima cosa che va detta circa il nuovo lavoro della band di Jeff Tweedy, è che O'Rourke non imbraccia la chitarra, e questo non lo leggo dalle note in terza di copertina, ma è ravvisabile dalle prime 4 note di fingerpicking. La seconda costatazione è che O'Rourke si occupa nuovamente della produzione e questo è altrettanto immediatamente palese.

In Sky Blue Sky qualcosa è cambiato. Bella scoperta! In realtà in sei album il suono dei Wilco non è mai stato realmente ascrivibile ad un vero e proprio genere. E' stato solo, frettolosamente, accostato ad una fantomatica scena Alt.(ernative) Country, forse coniata esclusivamente per loro e per pochi altri emuli.
Così, solo per prendere in considerazione la triologia best-seller, siamo passati nei tre step Yankee Hotel Foxtrot - A Ghost Is Born - Sky Blue Sky, dal pop venato di country, all' roots da frontiera canadese, all'attuale folk country, acustico e riflessivo, con picchi di psichedelica schizofrenia.

Riflessivo e schizofrenico sono forse le parole chiave del disco, registrato presso il loft studio di New York. Così ci troviamo di fronte a costrutti musicali che per lo più partono acustici e fortemente folk e poi vanno a concludersi con prolisse code di chitarre rocciose, raggirate da serpentine d'organi.

Fra una steel guitar e una caccia al greezly, ci rendiamo conto che i Wilco sono maturati con noi. Le orchestrazioni che in Yankee Hotel Foxtrot erano un pretesto pop-giocoso, per stupire l'ascoltatore in maniera forse gratuita o involontaria, oggi sono convertite ad uso consapevole. Piano, organo e viole sono una scala a 45° per una facile ascesa delle perle di Tweedy nel firmamento dell'indie, cui Sky Blue Sky è l'ennesima tappa d'avvicinamento.

Una nota di plauso particolare è da assegnare alle liriche di Tweedy. Jeff è ispirato come ai tempi di Foxtrot ed ora, è quanto mai credibile l'epiteto "unico credibile erede di neil Young".

Similar Artist: Uncle Tupelo, Niel Young, Elf Power
Rating:


Mp3:
Please be patient with me

5 commenti:

Sachiel ha detto...

I miei Wilco preferiti sono quelli di yankee hotel, mentre a ghost is born è quello che meno mi piace ina ssoluto della loro discografia.Quest'ultimo non mi è ancora entrato dentro, non so perchè...pero'.....pero' sono reduce dal primavera sound dove li ho visti la notte tra sabto e domenica, e il loro concerto è stato un capolavoro di intensità, classe ed energia.Indimenticabile.

Francesco ha detto...

Ciao Sachiel, bella mossa il Primanera Festival. Ho letto molte recensioni positive su quella performace.

Probabilmente concordo con te, Yankee è il loro migliore.

Ciao cioa

Unknown ha detto...

disco strano quest'ultimo dei wilco...fulminante all'inizio(le prime 4 canzoni scivolano via che è un piacere) poi si arena un po' fino a diventere un po' noioso...prese singolarmente le canzoni sono eccellenti, ma nell'insieme non so..cmq si viaggia sempre su alti livelli....

Anonimo ha detto...

giuseppe..sarei joses... :)

Francesco ha detto...

Ciao Joses, non saprei, siamo su standard qualitativi altini. Probabilmente è questa omegeneità ad appisolare un po' sul finale.

Un gruppo chiave del decennio comunque, siamo tutti d'accordo.

Ciao ciao