giovedì, agosto 02, 2007

The Shis - Wincing The Night Away

The Shins
Wincing The Night Away (Sub Pop - 2007)

Un caso mediatico o un caso nella media?

Mi rendo conto di approcciarmi all'ultimo degli Shins con qualche mese di ritardo, ma solo le ferie in Irlanda mi hanno permesso di gustarmelo con calma.

Quasi tutti conoscerete gli Shins e molti di voi avranno già apprezzato Wincing The Night Away, non voglio annoiarvi con la recensione di un disco già conosciuto, così parto da questa domanda:

è giustificata la copertina di Aprile che Blow Up ha dedicato agli Shins (Blow Up.104, Gennaio 2007)?

Prima qualche passo indietro. Gli Shins sono un gruppo power-guitar-pop dai forti accenti elettro acustici. Originari di Albuquerque in New Mexico, la leggenda indie li vuole resi grandi, da un consenso popolare dal basso, grazie al passaggio sulle emittenti radiofoniche dei College americani. In realtà dietro a questa storia da copertina c'è un'esordio che già di per se li aveva resi noti nell'ambiente indie, sto parlando dell'acclamato Oh Inverted World; e una notevole spinta derivata dall'inclusione di alcuni pezzi da Chutes Too Narrow nella ost del film di Zach Braff Garden State.

Winching The Night Away ha la sfortuna di non poter più contare sul'effetto sorpresa che fece la differenza per Chutes To Narrows. Anzi, i critici attendevano il seguito di uno dei dischi più amati del 2004 con i fucili spianati.

Winching The Night Away, non demerita, tutt'altro. Certo, lo stato di grazia e di freschezza che accompagnava i brani migliori di Chutes To Narrows pare evaporato, ma Winching ha altri pregi. Il disco riesce nell'ardua impresa di risollevarsi da quel pregiudizio negativo che mi avevano trasmesso le eccessive e poco credibili lusinghe di Radio Capital (la radio dell'ufficio sob!).

Detto che Winching The Night Away difetta di freschezza e dell'effetto sorpresa, veniamo ai punti forti del disco. Per quanto quest'affermazione possa suonare banale, Winching The Night Away è davvero un disco più maturo, i ragazzi hanno le spalle coperte (economicamente parlando) e non hanno, sembra, pressioni. Le 11 tracce non hanno la necessità dell'immediatezza.

Tra gli episodi migliori, Australia (vivace), Split Needles (piena e matura, serpeggiante di distorsioni elettroniche), Girl Sailor (il romanticismo made in Shins, nella consueta veste elettroacustica) e Phantom Limb sono già dei classici nel repertorio live del gruppo. Pam Berry è solo lo sfrigolio di una chitarra e l'equilibrio precario di una voce flebile su una corda in tensione. Prima che l'orologio abbia terminato il giro dei 60 secondi siamo già rapiti dal classico sound Shins di Phantom Limb.

In Sealegs i ragazzi guidati da James Mercer spolverano una tastiera vagamente twee, ed è una felice intuizione. Lo stesso piano sgocciolato, che in Sealegs era solo un'orpello di sottofondo, in Red Rabbits diviene tema principale e filo conduttore di una visione romantica a pois, dove una chitarra acustica di stampo sixites e un violino sinusoidale, sanciscono l'estivo lieto fine. Per coraggio e garbo, forse il pezzo migliore del disco.

Tornando alla domanda iniziale e sottoscrivendo la puntualizzazione di Stefano Isidoro Bianchi (Blow Up.108, Maggio 2007), e cioè che la copertina va a chi la merita, meglio se questi sia anche famoso; si, gli Shins meritavano quella copertina. Probabilmente gli Shins rappresenteranno per la Sub Pop, quel passaggio multidimensionale fra il mondo indie e le copie vendute a 7 zeri. Come è già stato con i Nirvana elaborazione stessa Sub Pop e con i Sonic Youth e i R.E.M. con la Geffen. Cosa ne sarebbe degli Shins se avessero un leader carismatico come Cobain o come Stipe?


Similar Artist: The New Pornographers, Modest Mouse, Guided By Voices
Rating:


Mp3:
Phantom limb
Australia

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